Museo del Fiore Sardo

Il museo è ospitato nella vecchia casa signorile della famiglia Lai al centro del paese, un palazzu che si sviluppa su più piani nei quali è distribuita l’esposizione sulla produzione casearia tipica della zona, il Fiore Sardo, formaggio DOP.

La volontà di creare questo spazio espositivo è maturata negli anni ’90 con lo scopo di valorizzare un prodotto cardine dell’economia pastorale del paese, riconosciuto e apprezzato, non solo a livello regionale.

L’idea era dunque raccontare una risorsa economica del territorio e, attraverso questa, far scoprire la tradizione casearia, le sue interazioni con l’economia circostante, l’evoluzione culturale e tecnologica che ha portato alle metodologie di produzione e distribuzione attuali.

Il palazzo ha nel piano terreno, originariamente adibito a stalle per i cavalli, degli ambienti con pareti in pietra a vista e basse volte a botte attrezzati con le apparecchiature di cucina per la realizzazione di degustazioni e percorsi sensoriali.

Al piano superiore si sviluppa l’esposizione articolata in più stanze le cui pareti sono completamente dipinte di nero; su queste sono appesi gli strumenti per la lavorazione del formaggio, dai mestoli e le schiumaiole per rimescolare il latte in cottura a una forma in legno per il formaggio, intagliata dagli artigiani di Desulo, sul cui fondo è inciso un fiore da cui deriva il nome del prodotto.

Sulle pareti delle stanze si aprono numerose nicchie nelle quali sono collocati i monitor che mostrano le immagini realizzate dal fotografo e artista sloveno Ziga Koritnik, conoscitore e attento osservatore del paese e della Sardegna e dei video che documentano le diverse fasi di lavorazione del formaggio. Il piano superiore ha un’ampia sala adibita alle proiezioni nella quale è possibile vedere il documentario realizzato dal regista Fabio Olmi che così lo ha descritto: “È un lavoro complesso che richiede un meticoloso studio culturale e antropologico rispetto alla realtà pastorale di ieri e di oggi.”

La pellicola è una suggestiva narrazione della comunità pastorale e della sua attività produttiva. L’opera, prodotta da Ipotesi Cinema, ha avuto il supporto della Regione sarda e del Comune di Gavoi in quanto facente parte di un progetto di promozione e creazione di “Borghi di Eccellenza” finalizzato a far crescere l’attrattività turistica dei piccoli centri.

L’ultimo piano dell’edificio è spesso utilizzato per esposizioni temporanee, alcune delle quali realizzate nel periodo estivo in concomitanza con il festival letterario “L’Isola delle Storie”, con la partecipazione del MAN, Museo d’Arte provincia di Nuoro.

Testo a cura della dott.ssa Laura Melis

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